E’ un ritorno acclamato quello del menestrello italiano al Volkshaus: un gremito pubblico zurighese ha accolto con un’ovazione Angelo Branduardi, ormai un habituè del palco elvetico. “Compongo la mia musica perchè dia un senso alla spiritualità” racconta durante l’intervista con i media italiani e austriaci e, con orgoglio sottolinea che il suo nuovo progetto- Il cammino dell’anima- è già presente nelle classifiche italiane a dimostrazione che il suo genere musicale, dalle note rinascimentali, è un filone unico e sempre seguito con interesse in un panorama musicale piu’ standardizzato.

A sipario alzato, Branduardi  incanta la platea, suonando il suo inseparabile violino con il primo brano che raccoglie, a mio avviso, tutta la forza propositiva della sua antica musica:

Si può fare, si può fare
si può prendere o lasciare
si può fare, si può fare
puoi correre, volare.
Puoi cantare, puoi gridare
puoi vendere, comprare
puoi rubare, regalare
puoi piangere, ballare

Chapeau Angelo!