Zucchero

il gatto nero porta fortuna!

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urante il suo tour promozionale per la presentazione del nuovo album “Black Cat”, Zucchero ha riscosso un incredibile successo come ospite nelle trasmissioni di punta londinesi, ma soprattutto in Giappone dove la sua musica ha avuto un enorme riscontro. Un’ennesima conferma, quindi, dell’apprezzamento internazionale che il cantante emiliano è riuscito ad ottenere con una carriera costellata di consensi.

La nuova produzione di Zucchero affonda le sue radici nel sound afro- americano libero e selvaggio proprio come un gatto che, anche se nero, nella cultura americana è invece sinonimo di buon auspicio. Nell’incontro con la stampa a Zurigo, ha confermato : ” Volevo un album con una base di soul e blues che potesse nascere non tanto dalle esigenze del pubblico ma dalla voglia di liberare la musica che era intrappolata dentro di me dopo gli ultimi album. Mi sono circondato di musicisti, a Nashwille, maestri nell’uso analogico di strumenti, per creare quel sound organico che avevo nelle mie corde. Non sono stati usati sintetizzatori o drum machine e ora non sarà semplice trovare strumentisti per il tour mondiale all’altezza della situazione.”

Il traino di questo nuovo album è la canzone “Partigiano Reggiano” che con i suoi due milioni e mezzo di visualizzazioni è la hit del momento. Il video accosta delle immagini dal gusto Old Western a un titolo che richiama invece l’Emilia come fosse un omaggio a due territori a lui cari : “Ci sono molte similitudini – conferma Zucchero- tra quella parte dell’Emilia bagnata dal Po e il Mississippi ; non solo per la condivisione di alcuni scorci di paesaggi fluviali e tradizione gastronomiche ma, soprattutto, per quel particolare modo di vivere sanguigno e passionale ,tra il sacro e il profano che contraddistingue i paesi di provincia in cui sono cresciuto.” Tra i titoli troviamo anche “13 buone ragioni”, un brano in cui si riconosce molto il sarcasmo e la provocazione del cantante di “Pippo, che cazzo fai?” con un testo di accusa a quelle compagne di vita che non lo hanno supportato nei momenti difficili e a cui è meglio , col senno di poi, “preferire una birra o un panino al salame”. In questo album rivestono ruoli importanti le collaborazioni. In primis con il produttore dei Rolling Stone e Bob Dylan che ha sostenuto il nostro cantante emiliano indirizzandolo all’uso di diverse strumentazioni e tipi di chitarre come nello stile musicale tradizionale americano. “In questa raccolta c’è stato -racconta l’artista- l’utilizzo di strumenti come il lap steel o il dobro che sono inusuali in Italia ma che hanno conferito, anche grazie agli eccellenti musicisti, un sound veramente unico di cui sono orgoglioso”.

In Black Cat c’è anche la firma di Bono nella canzone “Streets of Surrender”accompagnato dalla straordinaria chitarra di Mark knopfler in una lirica dedicata all’attentato di Parigi. Zucchero non è nuovo alle collaborazioni internazionali e ci confida : ” Ho attraversato un periodo straordinariamente creativo durante il tour con Clapton ma la svolta decisiva è stata con Pavarotti & Friends che ha coinvolto nomi come Bono o Elton John in un crossover che ha unito per la prima volta la musica lirica con la musica popolare. Irripetibile la sinergia con Sting e Brian May con cui ho condiviso l’evento dedicato a Nelson Mandela a Città del Capo.”

Dalla folgorazione , agli inizi della sua carriera, per la voce forte di Joe Cocker, Zucchero Fornaciari di strada ne ha percorsa tanta diventando uno dei rari rappresentanti internazionali della musica italiana. In questo caso il gatto nero gli ha portato davvero fortuna!